4
Ott
Variazioni della temperatura in Italia
estensione della base dati e aggiornamento della metodologia di calcolo
Variazioni della temperatura in Italia ISPRA 2018

Il Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA, www.scia.isprambiente.it) assicura da diversi anni la disponibilità di dati, statistiche e indici climatici di qualità controllata, provenienti dalle principali reti osservative nazionali e regionali, con passo temporale decadale, mensile e annuale (Desiato, 2007; Desiato et al., 2006; 2007; 2011). Recentemente il database del sistema SCIA è stato arricchito con un dataset nazionale di serie temporali di temperatura e precipitazione con passo giornaliero, realizzato integrando serie provenienti da fonti diverse (v. Cap. 2 – Dati). La realizzazione di un dataset nazionale, con una risoluzione spaziale e temporale più elevata rispetto ai dataset compilati per stimare le tendenze di lungo periodo su vasta scala (come quelli utilizzati nei report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change), risponde alla crescente esigenza di studiare i cambiamenti climatici a scala regionale e locale, con particolare attenzione all’evoluzione degli estremi climatici (Thorne et al., 2011). Per quanto riguarda la risoluzione temporale, mentre molti aspetti del clima possono essere studiati sulla base dell’analisi dei dati mensili, è la disponibilità di serie giornaliere che consente l’analisi degli eventi estremi, ai quali è stata rivolta una grande attenzione nel corso degli ultimi anni per i potenziali impatti sull’ambiente e sulla salute (Heim, 2015; Thorne et al., 2011, Easterling et al., 2016).
Inoltre, le serie giornaliere costituiscono un’importante risorsa per la validazione dei modelli climatologici (Alexander, 2016; Gettelman and Rood, 2016).
L’obiettivo di questo rapporto è quello di descrivere la nuova base dati, utile alla stima delle variazioni di temperatura in Italia (sia dei valori medi che degli estremi) e il processo di omogeneizzazione delle serie giornaliere di temperatura, che è stato completamente rivisto ed aggiornato rispetto a quello adottato nei precedenti lavori (Desiato et al., 2012).
Una serie omogenea è una serie la cui variabilità temporale dipende solo da fattori climatici (Peterson et al., 1998). Sebbene l’omogeneità delle serie climatiche sia un requisito fondamentale per la stima corretta delle tendenze in atto, nella realtà le serie di dati osservati di lungo periodo risultano più o meno affette da discontinuità artificiali dovute a cambiamenti delle condizioni di misura, quali lo spostamento della stazione osservativa, il cambiamento della strumentazione e nuove procedure di elaborazione dei dati (Klein Tank et al., 2009; Aguilar et al., 2003).
Il problema dell’identificazione di eventuali disomogeneità artificiali e della loro correzione è ampiamente documentato in letteratura (v., fra gli altri, Peterson et al., 1998; Aguilar et al., 2003; Reeves et al., 2007; Beaulieu et al., 2008; Venema et al.; 2012).
Qui preme invece sottolineare che nel corso degli ultimi venti anni sono stati messi a disposizione diversi software per l’omogeneizzazione automatica o semi-automatica delle serie climatiche e in particolare delle serie di temperatura. Questi software semplificano notevolmente il problema dell’omogeneizzazione, consentendo all’utilizzatore di concentrarsi più sull’aspetto tecnico (scelta delle serie da omogeneizzare, controlli di qualità, valutazione della completezza e continuità delle serie, analisi dei risultati) che sull’aspetto teorico (implementazione dell’algoritmo di omogeneizzazione).
Tra i software più diffusi possono essere segnalati ACMANT (Domonkos et al., 2011), Climatol (Guijarro, 2014), HOMER (Mestre et al., 2013), MASH (Szentimrey, 1999), Rhtests (Wang et al., 2010) e USHCN (Menne and Williams, 2009). Una lista esaustiva dei software disponibili è riportata alla pagina web: www.climatol.eu/tthom/index.html. In questo lavoro, l’omogeneizzazione delle serie giornaliere di temperatura è stata effettuata utilizzando il software ACMANT (Adapted Caussinus-Mestre Algorithm for Networks of Temperature series), una metodologia inizialmente sviluppata nell’ambito dell’iniziativa europea COST Action ES0601 (HOME, Advances in Homogenisation Methods of Climate Series: An Integrated Approach) e sottoposta successivamente ad ulteriori miglioramenti (Domonkos e Coll, 2017).

4
Ott
Scale portatili – Quaderno Tecnico
Le scale portatili vengono adottate, quale mezzo di accesso e lavoro, in molteplici attività effettuate nei cantieri temporanei o mobili.
Scale portatili - Quaderno Tecnico INAIL 2018

Documenti di riferimento
- D.lgs. 81/08 e s.m.i. - Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
- D.lgs. 206/05 e s.m.i.
- Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n.229.
- UNI EN 131-1: 2015
- Scale - Parte 1: Termini, tipi, dimensioni funzionali.
- UNI EN 131-2: 2017
- Scale - Parte 2: Requisiti, prove, marcatura.
- UNI EN 131-3: 2018
- Scale - Parte 3: Marcatura e istruzioni per l’utilizzatore.
- UNI EN 131-4: 2007
- Scale - Parte 4: Scale trasformabili multi posizione con cerniere.
- UNI EN 131-6:2015 - Scale - Parte 6: Scale telescopiche.
- UNI EN 131-7: 2013 - Scale - Parte 7: Scale movibili con piattaforma.
- UNI EN 14183: 2004 - Sgabelli a gradini. - UNI 10401: 2004 - Scale d’appoggio portatili a sfilo e innestabili per usi professionali specifici per l’industria.
- CEI EN 61478: 2002 - Lavori sotto tensione - Scale in materiale isolante.
- CEI EN 50528: 2011
- Scale isolanti per uso su impianti di bassa tensione o in loro prossimità.
Cosa sono
Attrezzature di lavoro dotate di pioli o gradini sui quali una persona può salire, scendere e sostare per brevi periodi. Permettono di superare dislivelli e raggiungere posti di lavoro in quota; possono essere trasportate e installate a mano senza l’ausilio di mezzi meccanici.
Destinazione d’uso
Le scale portatili possono essere utilizzate:
- nelle lavorazioni nelle quali ci sia la necessità di operare in altezza;
- nei lavori in quota (attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile) solo nei casi in cui l’uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non sia giustificato a causa del limitato livello di rischio e della breve durata di impiego oppure a causa delle caratteristiche esistenti dei siti che il datore di lavoro non può modificare.

4
Ott
sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto
Quaderni Tecnici per i cantieri temporanei o mobili INAIL 2018
sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto

I sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto vengono utilizzati nei cantieri temporanei o mobili come, ad esempio, quelli relativi alla costruzione o manutenzione delle reti infrastrutturali, di fondazioni e, più in generale, di manufatti interrati. Tali sistemi di protezione sono realizzati in cantiere o prodotti in fabbrica. Le principali attenzioni da porre nell’utilizzo dei sistemi prefabbricati sono relative al rispetto delle indicazioni contenute nel libretto di uso e manutenzione del fabbricante.
I sistemi realizzati in cantiere sono apparentemente di minore complessità.
È opportuno che, anche questi, siano soggetti a regolare manutenzione e controllo visivo, prima della messa in opera, in maniera tale da conservare nel tempo le caratteristiche prestazionali iniziali.
Documenti di riferimento
- Regolamento (UE) 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la direttiva 89/686/ CEE del Consiglio.
- D.lgs. 81/08 e smi
- Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
- D.lgs. 206/05 e smi
- Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n.229.
- D.M. LL.PP. 11 marzo 1988 e Circ. Ministero LL.PP. 24 settembre 1988 n. 30483 (Servizio Tecnico Centrale). Norme tecniche sulle indagini su terreni e rocce, stabilità dei pendii e scarpate; Criteri generali e prescrizioni per progettazione, esecuzione e collaudo di opere di sostegno di terre ed opere di fondazione.
- UNI EN 1993-5: 2007 Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio - Parte 5: Pali e palancole.
- UNI EN 13331-1: 2004 Sistemi di puntellazione per scavi. Parte 1: Specifiche di prodotto.
- UNI EN 13331-2: 2004 Sistemi di puntellazione per scavi. Parte 2: Verifiche mediante calcoli e prove.
- UNI EN 10248-1: 1997 Palancole laminate a caldo di acciai non legati. Condizioni tecniche di fornitura.
- UNI EN 10248-2: 1997 Palancole laminate a caldo di acciai non legati. Tolleranze dimensionali e di forma.
- UNI EN 10249-1: 1997 Palancole profilate a freddo di acciai non legati. Condizioni tecniche di fornitura.
- UNI EN 10249-2: 1997 Palancole profilate a freddo di acciai non legati. Tolleranze dimensionali e di forma.
I sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto sono dispositivi di protezione collettiva che proteggono il lavoratore, che lavora all’interno dello scavo, dal rischio di seppellimento.
I sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto possono essere utilizzati in aree non antropizzate (scavi di splateamento o sbancamento) ed antropizzate (scavi a sezione obbligata per trincee, sottomurazioni o fondazioni).
Tipologia
I sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto possono essere distinti nel modo che segue:
1. Sistemi realizzati in cantiere:
- Sistemi realizzati totalmente in legno.
- Sistemi realizzati con puntoni in metallo.
2. Sistemi realizzati con componenti prefabbricati:
- Sistemi realizzati mediante blindaggi.
- Sistemi realizzati mediante palancole.

4
Ott
Manovra 2019, professionisti: niente permesso se non si paga il progettista


4
Ott
I VOC possono anche fare bene alla salute: la rivoluzione al centro del FIDEC


4
Ott
Tax credit alberghi, Ministro Centinaio: ‘è una misura che intendo confermare’


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Ott
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Ott
Infrastrutture, Ance: ‘al Sud le risorse per le opere non si trasformano in cantieri’

