Il datore di lavoro è il garante della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, non solo in base alla Costituzione, ma anche a un complesso di specifiche disposizioni legislative.
Per comprendere l’importanza della tutela della salute, è significativo notare che la Corte di Cassazione ha affermato che il rifiuto di un lavoratore di sottoporsi a visite mediche previste può costituire un giustificato motivo di licenziamento.
Se un lavoratore deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria dal medico competente e si rifiuta di farlo, il datore di lavoro può procedere al licenziamento.
Questo evidenzia quanto sia cruciale la tutela della salute e della sicurezza.
La responsabilità del datore di lavoro sorge quando non osserva gli obblighi imposti dalla legge per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Tuttavia, i soggetti responsabili non sono solo i datori di lavoro. In caso di infortunio o danno al lavoratore, possono essere coinvolti più di un soggetto.
Le responsabilità del datore di lavoro possono essere di diverse tipologie:
- responsabilità civile: il datore di lavoro deve risarcire il danno subito dal lavoratore;
- responsabilità penale: il datore di lavoro deve rispondere di fronte allo Stato italiano per omissioni di obblighi a lui ascritti, rischiando sanzioni penali;
- responsabilità amministrativa: non solo il datore di lavoro, ma anche l’azienda può essere chiamata a rispondere, con sanzioni pecuniarie e interdittive.
Questi aspetti devono essere attentamente considerati dai datori di lavoro, poiché rappresentano le garanzie della sicurezza dei propri lavoratori.
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